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Convegno internazionale di studi
IL METODO NELLA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE COMPARATA

MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016 

ACCADEMIA DELLE SCIENZE, VIA ZAMBONI 31, BOLOGNA 

Ore 9.00: Indirizzi di saluto

 Ore 9.15: Conferenza inaugurale

Prof. Giuseppe de Vergottini, Emerito dell’Università di Bologna
Il dialogo tra le Corti nazionali e le Corti sopranazionali

 Relazioni

 Presiede: Prof. Ginevra Cerrina Feroni, Università di Firenze

Prof. Eduardo Andres Velandia Canosa, Università Libre di Bogotà, Presidente dell’Associazione mondiale di giustizia costituzionale, Colombia
Sistemi e modelli di giustizia costituzionale

Prof. Ida Nicotra, Università di Catania
I principi costituzionali in materia penale nel dialogo tra le Corti

Prof. Tania Groppi, Università di Siena
L’uso dei precedenti stranieri da parte delle Corti costituzionali: questioni metodologiche per una ricerca empirica

Prof. Oreste Pollicino, Università “L. Bocconi”, Milano
Dialogo tra le Corti  e tutela dei diritti  in internet

 4 crediti formativi


SALA DELLE ARMI, VIA ZAMBONI 22, BOLOGNA

Ore 15.00: Sessione pomeridiana

 Presiede: Prof. Tommaso Edoardo Frosini, Università “Suor Orsola Benincasa”, Napoli

 Prof. Susanna Mancini, Università di Bologna
Il principio della dignità umana nel dialogo tra le Corti

Prof. Luca Mezzetti, Università di Bologna
Giustizia costituzionale comparata e internazionalizzazione del diritto costituzionale

 Prof. Andrea Morrone, Università di Bologna
Le Corti e le crisi

 Prof. Elena D’Orlando, Università di Udine
Corti costituzionali, crisi economico-finanziaria e forma di Stato regionale

4 crediti formativi


MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2016

SCUOLA SUPERIORE DI STUDI GIURIDICI, AULA 2, VIA BELMELORO 12

Ore 9.30: Terza sessione

Presiede: Prof. Antonio D’Aloia, Università di Parma

Prof. Jânia Maria Lopes Saldanha, Università Federale di Santa Maria, Brasile
La giustizia costituzionale comparata nell’esperienza brasiliana

Prof. Pablo Dario Villalba Bernié, Università Cattolica di Encarnación, Paraguay
La giustizia costituzionale comparata nell’esperienza paraguayana

Prof. Edgar Andres Quiroga Natale, Universitá Santo Tomas di Tunja, Colombia
La giustizia costituzionale comparata nell’esperienza colombiana

Prof. Henry Eyner Isaza, Università Autonoma di Chiriquì, Panama
La giustizia costituzionale comparata nell’esperienza panameña

Conclusioni: Prof. Luca Mezzetti, Università di Bologna

4 crediti formativi

formazione e aggiornamento professionale
Accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna [30 posti disponibili]

ISCRIZIONI VIA MAIL A:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

Domenica 26 Marzo 2023

 

  

 per Árpád Weisz

Árpád Weisz
Il lungo inverno
La parabola
Le Leggi razziali fasciste
Furono 96 i professori universitari italiani di ruolo identificati come ebrei e sospesi dal servizio a decorrere dal 16 ottobre 1938, secondo il R.D.L. 5.IX.1938, n. 1390, e poi dispensati a decorrere da 14 dicembre 1938, secondo il R.D.L. 15. XI. 1938, n. 1779.[51] Per molti l'espatrio rappresentò l'unica possibilità di proseguire la carriera accademica. Coloro che restarono in Italia dovettero affrontare gli anni drammatici della guerra e dell'Olocausto. In realtà il numero di coloro che furono epurati nel 1938 fu molto più alto: ai professori di ruolo vanno aggiunti gli oltre 200 ricercatori e studiosi ebrei che esercitavano la libera docenza, tra cui specialisti di rilievo internazionale.[55] Furono quindi un totale di oltre 300 i docenti epurati dall'università italiana in seguito all'introduzione delle leggi razziali, senza contare i professori di liceo, gli accademici, gli autori di libri di testo messi all'indice e i tanti giovani laureati e ricercatori, la cui carriera fu stroncata sul nascere.[56] Le perdite furono particolarmente significative nei campi della medicina, delle discipline giuridico-economiche, delle scienze e delle materie umanistiche.[57] 

"Auschwitz è un buco nero nella storia dell'umanità: un buco nero che ha di colpo inghiottito, insieme a milioni di vittime innocenti, secolari conquiste nel campo del diritto, della scienza, del pensiero e dell'arte. Il folle progetto messo in atto con feroce determinazione dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro continente ogni traccia della loro presenza. In questo stesso giorno ricordiamo anche la vergogna delle leggi razziali, volute dal fascismo in Italia nel 1938". - Sergio Mattarella

"Sopravvivevano i peggiori, cioè i piú adatti; i migliori sono morti tutti. È morto Chajim, orologiaio di Cracovia, ebreo pio, che a dispetto delle difficoltà di linguaggio si era sforzato di capirmi e di farsi capire, e di spiegare a me straniero le regole essenziali di sopravvivenza nei primi giorni cruciali di cattività; è morto Szabó, il taciturno contadino ungherese, che era alto quasi due metri e perciò aveva piú fame di tutti, eppure, finché ebbe forza, non esitò ad aiutare i compagni piú deboli a tirare ed a spingere; e Robert, professore alla Sorbona, che emanava coraggio e fiducia intorno a sé, parlava cinque lingue, si logorava a registrare tutto nella sua memoria prodigiosa, e se avesse vissuto avrebbe risposto ai perché a cui io non so rispondere; ed è morto Baruch, scaricatore del porto di Livorno, subito, il primo giorno, perché aveva risposto a pugni al primo pugno che aveva ricevuto, ed è stato massacrato da tre Kapos coalizzati. Questi, ed altri innumerevoli, sono morti non malgrado il loro valore, ma per il loro valore". - Primo Levi